Antonio Justel Rodriguez

IRRUZIONE D'AMORE



 
... vorace, rapido e inafferrabile viene e si riversa nella luce e nella guerra
un battito d'amore;
e così, enorme, senza preavviso, apre porte, rimuove, dà fuoco e demolisce trabeazioni,
fa impazzire il sangue e marcia come un dio che creerebbe un universo
senza scienze divine senza volto né grandezza;
E oh, guai a me le volte che l'ho sentito...!
… e il petto è davanti a lui cipolla bianca, miele o cera, ambra e petali di zafferano gli occhi,
mostrando il mare che fiancheggia assolutamente infuocato, senza pietà né legge;
perciò, quando improvvisamente è assente o scompare e il cuore resta tra serpenti e ombre,
tra coltelli e stracci, e chiede o maledice il perché delle ore e delle notti plumbee,
ah, allora, svuotato il corpo, mangiato o danneggiato,
tutto in essa diventa - come abbiamo già detto - vorace, veloce e incomprensibile, una tana tenebrosa
di serpenti e ombre, di stracci fuligginosi e coltelli;
e guai, guai a me, le volte che ho dovuto morire di freddo per eoni, secoli e tempi,
guai, guai a me;
... e guardami oggi,
le mie iridi sono ancora marmo e cannella.
***
Antonio Justel-Rodriguez
https://www.oriondepanthosseas.com
***

 

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Published on e-Stories.org on 04.09.2022.

 
 

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