Nelle tenebre fameliche
mi perseguita
arsura di te!
Scarlatte
dita ondeggianti
che fino al grembo tuo
nel cielo
di notte dipinto
si adergono.
Di arsura folle,
di arsura esaltante,
arsura,
di
adusta foresta.
Di esosi rizomi
arsura,
di infuocato acciaio,
arsura.
Chissà dove,
nei vespri in cui
non si smarriscano le tue pupille,
verso le mie pupille,
in volo,
allora
nell'attesa di te.
Di tutti i simulacri
che di nascosto mi osservano
pervasa tu appari.
Come le stelle
che tra le tenebre s'inseguono
tu m'isegui.
Costellato di diafani quesiti
mi diede luce mia madre.
A tutti
sai dare risposta tu!
Ricca di suoni
appari!
Candido ormeggio
sull'oceano che navighiamo
come organza
che
diafana scende.
Del mio nome
ruga
per l'opaca semente.
Una mia landa sia
che la tua impronta non offuschi.
Nelle tenebre,
chissà dove,
senza le tue itineranti pupille!
Sembri per questo l'arsura
e ciò che spegnerla deve.
Morire d'amore per te
come non morire
se morire d'amore per te
per questo
devo.
Come riuscire a spezzare la catena,
se questa è la catena,
come!?
Come,
se le mie membra perfino
delle tue membra
soffrono arsura.
Di te arsura,
di te arsura,
dolceamaro diadema.
Di te arsura,
che come un leone
mi dilania nelle tenebre.
Provano arsura le pupille mie,
perché le pupille tue
nella notte brillano.
Provano arsura le labbra mie,
perché le labbra tue
nella notte scintillano.
Di questi occhi che di te vivono
è accesa l'anima.
La mia pelle,
crepitante fuoco
che nella tua pelle si consumerà.
Di arsura.
Eterna arsura.
Arsura
che la tua arsura brama.
E si annienta in essa
come nelle fiamme
la pioggia.
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Published on e-Stories.org on 05.08.2013.
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