Or ch'io muoio e di più bere,
Bacco mio, non ho speranza,
ti consacro il mio bicchiere,
altro al mondo non m'avanza.
(Callimaco)
(https://it.wikipedia.org/wiki/Bacco)
Omaggio al Dio Bacco
Vino rosso
prezioso
scintillante
rubino di Bacco
dal capo
Dio
di policromi pampini cinto
figlio di Giove
della mortale Semele.
Vino rosso tu sei
lenèa
estasi esaltazione psichedelia
dionisiaca
euforia dei sensi
con quei tuoi arcobaleni
tutti di rosso finemente miniati
un’ebbrezza unica
rara avis
inimitabile
tu sei.
Tu sei ascendere
al limitare di universi
di tralci d’argento
di uve dorate
intarsiati.
Tu sei immergersi
fondersi
nei liquidi ologrammi della follia
di quella stupenda follia
che elettrizza
che unici rende
gli anni di smeraldo riflessi
la gioventù
di quella stupenda follia
che profuma
di amore trasportato dal vento
di amore smarrito nel tempo.
Questo
tutto questo tu sei!
E poi
ancor lasciami dire
tu sei
fragrante
aromatico
d’uva ruscello
e rubro e amaranto
e carminio e cremisi
e ancora
di porpora
di scarlatto
e di vermiglio screziato.
Linfa
divina dolce
apoteosi del vivere
inebriante
di nettare gotto
Ganimede che mesce
vino rosso sei tu!
NULLA PLACERE DIU NEC VIVERE CARMINA POSSUNT
QUAE SCRIBUNTUR ACQUAE POTORIBUS
I versi scritti dai bevitori d'acqua non possono piacere né durare a lungo!
(Quinto Orazio Flacco)
***
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Published on e-Stories.org on 22.02.2020.
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